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Le malattie gastrointestinali come morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa, sindrome dell’intestino irritabile, stitichezza, reflusso gastroesofageo ecc. possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita privata e sociale di chi ne soffre. Spesso chi presenta disturbi gastrointestinali, per paura di sentirsi male, riduce progressivamente il numero di alimenti che consuma fino a ritrovarsi davanti ad un’alimentazione monotona che non dà più alcun piacere. Accade inoltre che per timore di sentirsi poco bene dopo un pasto consumato fuori casa anche la vita sociale ne risenta.  In tali condizioni un piano dietetico adeguatamente strutturato ha tre principali obiettivi:

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favorire il miglioramento della propria condizione clinica

 

reintrodurre alimenti precedentemente esclusi più per timore che per effettiva necessità, sentendosi così più sereni rispetto a ciò che si mette a tavola

 

sentirsi più energici nell'arco della giornata

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