La vitamina C è storicamente nota perché una sua carenza provocava lo scorbuto nei marinai che per lunghi periodi non consumavano vegetali freschi. Lo scorbuto è una patologia difficilmente osservabile al giorno d’oggi ma che in passato poteva risultare fatale. La vitamina C è estremamente importante per il nostro organismo perché risulta coinvolta in numerosi processi come il metabolismo della tirosina e la sintesi di ossido nitrico, collagene, noradrenalina e carnitina. Grazie alla sua attività antiossidante è in grado inoltre di prevenire l’ossidazione di composti quali ad esempio proteine e lipidi, attraverso la sua capacità di neutralizzare i radicali liberi, molecole molto reattive che alterano la struttura e così anche la funzione dei componenti cellulari. All’interno dell’apparato digerente la vitamina C svolge altre funzioni molto importanti: in primo luogo previene la trasformazione dei nitriti presenti negli alimenti in nitrosammine, sostanze potenzialmente cancerogene; in secondo luogo favorisce l’assorbimento del ferro presente negli alimenti vegetali. Il nostro organismo è in grado di immagazzinare una certa quantità di vitamina C, soprattutto nell’ipofisi, nel surrene e nel cristallino, ma la sua assunzione deve essere comunque quotidiana per evitare carenze nel lungo periodo. In merito infine alle fonti di vitamina C della dieta, le principali sono rappresentate da frutta e verdura ed in particolare da peperoni, kiwi, agrumi, pomodori e ortaggi a foglia verde.
Fonte: R. Acquistucci et al., 2014. LARN-Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV revisione. SICS Editore, Milano.
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